Il bilancio e le sue criticità: uno strumento per l’autoanalisi
del farmacista imprenditore
Sussiste una intima connessione tra scelte giuridiche e azione economica nella vita di un’impresa. Non è possibile o comunque sconveniente attualizzare delle scelte giuridiche senza prima verificare la «salute aziendale».
Condizione essenziale per la sopravvivenza e lo sviluppo dell’azienda farmacia come di tutte le imprese la realizzazione, almeno nel medio- lungo periodo dell’equilibrio economico inteso come capacità dell’azienda di sviluppare un congruo volume di affari tale da coprire tutti i costi di gestione. Non è comunque sufficiente ottenere un reddito dalla propria farmacia ma occorre, che questo reddito sia congruo e tale da sopportare e ridurre l’eventuale indebitamento dell’azienda.
Lo scopo è il mantenimento del livello di sicurezza tale da consentire la remunerazione dei soci e il finanziamento degli investimenti o dello sdebitamento.
Gli imprenditori normalmente passano attraverso queste variabili.
- VARIABILE ORGANIZZATIVA: reclutamento e selezione del personale e azioni su di esso;
- VARIABILE DI MERCATO: politiche di marketing e di approvvigionamento;
- VARIABILE FINANZIARIA: il farmacista imprenditore deve poter influenzare il valore del reddito, gli utili da conseguire.
Il bilancio ed in particolare la sua redazione e composizione deve essere in questa ottica uno strumento di uso indispensabile per la politica aziendale.
Il bilancio nella S.r.l. ha una struttura maggiormente articolata e si compone oltre che dallo stato patrimoniale e dal conto economico (ditta individuale e società di persone anche dalla nota integrativa e dalla relazione sulla gestione.
- STATO PATRIMONIALE: documento quantitativo-contabile a sezioni divise e contrapposte (Attività e Passività)
- CONTO ECONOMICO: documento quantitativo-contabile in forma scalare (risultati intermedi)
- NOTA INTEGRATIVA: documento analitico-descrittivo che ha la funzione di chiarire, analizzare ed integrare il contenuto di S.P. e C.E.
- RELAZIONE SULLA GESTIONE: che ha la funzione di illustrare l’andamento dell’azienda ed informare circa le politiche gestionali adottate in base alla situazione attuale ed alle prospettive future
L’obiettivo dell’analisi di bilancio
Giungere all’espressione di un giudizio complessivo quale sintesi di una serie di giudizi parziali su singole dinamiche aziendale
ANALISI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE
ANALISI DELLA SITUAZIONE ECONOMICA
SCHEMA ESEMPIFICATIVO SEMPLIFICATO DI BILANCIO DI FARMACIA
FARMACIA ALFA SRL (SOLIDA)
CONTO ECONOMICO – importi in euro | |
Ricavi Netti | 2.554.000 |
Variaz. Rim. Sem. e Pr. Finiti | -15.000 |
A) Valore della Produzione | 2.539.000 |
Costi per acquisti Materiali | 1.545.000 |
Variazione Rim. Mat. Prime | |
Consumi di Materie prime | 1.545.000 |
Costi per Servizi | 80.000 |
Costi per Godim. Beni di terzi | 102.000 |
Oneri diversi della gestione | 33.000 |
B) Costi esterni | 1.760.000 |
C) Valore Aggiunto (A-B) | 779.000 |
Costo del Personale | 412.000 |
Compensi agli Amministratori | 0 |
Ammortamenti e Leasing | 30.000 |
Altri accantonamenti e svalutazioni | |
D) Costi interni | 442.000 |
E) Risultato Operativo – EBIT (C-D) | 337.000 |
Totale Proventi e Oneri finanziari | -28.000 |
Totale Proventi e Oneri straordinari/acc.ri | |
Risultato Netto prima delle imposte | 309.000 |
Imposte sul reddito | -86.000 |
Risultato Netto | 223.000 |
Stima parte Variabile Costi Operativi (Leva Operativa) | 84,1% |
Stima del Margine di Contribuzione | 26,0% |
EBITDA (EBIT+35+36) | 367.000 |
SITUAZIONE PATRIMONIALE – importi in euro | ||
Cassa e Banche | 213.000 | |
Crediti v/Clienti (- F.s.c.) | 120.000 | |
Altre attività correnti | 677.000 | |
Attività Correnti (a) | 1.010.000 | 81,1% |
Rimanenze Finali | 126.000 | |
Altre attività differite | 18.000 | |
Attività Differite (b) | 144.000 | 11,6% |
Fabbricati | ||
Immobilizzazioni Materiali (e Leasing) | 92.000 | |
Immobilizzazioni Immateriali | ||
Attività Immobilizzate (c) | 92.000 | 7,4% |
Capitale Investito (a+b+c) | 1.246.000 | 100% |
Banche BT (e Leasing) | ||
Fornitori | 403.000 | |
Altre passività correnti | 38.000 | |
Passività Correnti (d) | 441.000 | 35,4% |
Banche ML (e Leasing) | ||
F.t.f.r. | 163.000 | |
Altri Finanziamenti a ML | 0 | |
Altre passività consolidate | 125.000 | |
Passività Consolidate (e) | 288.000 | 23,1% |
Capitale di terzi (d+e) | 729.000 | 58,5% |
Capitale sociale | 10.000 | |
Riserve | 141.695 | |
Rettifiche e Rivalutazioni | ||
Risultato netto di periodo | 223.000 | |
Capitale Proprio (f) | 374.965 | 41,5% |
Capitale Acquisito (d+e+f) | 1104.000 | 100% |
C/D’Ordine | 0 | 0,0 |
Capitale Investito Netto | 304.000 | |
Posizione Finanziaria Netta | 76.000 | |
Numero Addetti | 9,0 |
FARMACIA BETA SRL (INDEBITATA)
CONTO ECONOMICO – importi in euro | ||
Ricavi Netti | 1.775.000 | 100% |
Variaz. Rim. Sem. e Pr. Finiti | 25.000 | 1,4% |
A) Valore della Produzione | 1.800.000 | 101,4% |
Costi per acquisti Materiali | 1.135.000 | 63,9% |
Variazione Rim. Mat. Prime | 0,0% | |
Consumi di Materie prime | 1.135.000 | 63,9% |
Costi per Servizi | 49.000 | 2,8% |
Costi per Godim. Beni di terzi | 80.000 | 4,5% |
Oneri diversi della gestione | 13.000 | 0,7% |
B) Costi esterni | 1.277.000 | 71,9% |
C) Valore Aggiunto (A-B) | 523.000 | 29,5% |
Costo del Personale | 158.000 | 8,9% |
Compensi agli Amministratori | 80.000 | 4,5% |
Ammortamenti e Leasing | 2.500 | 0,1% |
Altri accantonamenti e svalutazioni | 0,0% | |
D) Costi interni | 240.500 | 13,5% |
E) Risultato Operativo – EBIT (C-D) | 282.500 | 15,9% |
Totale Proventi e Oneri finanziari | -45.000 | -2,5% |
Totale Proventi e Oneri straordinari/acc.ri | 0,0% | |
Risultato Netto prima delle imposte | 237.500 | 13,4% |
Imposte sul reddito | -66.000 | -3,7% |
Risultato Netto | 171.500 | 9,7% |
Stima parte Variabile Costi Operativi (Leva Operativa) | 80,7% | |
Stima del Margine di Contribuzione | 30,1% | |
Fatturato di Pareggio | 985.927 | |
EBITDA (EBIT+35+36) | 285.000 | 16,1% |
% | ||
SITUAZIONE PATRIMONIALE – importi in euro | ||
Cassa e Banche | 25.000 | |
Crediti v/Clienti (- F.s.c.) | 45.000 | |
Altre attività correnti | 155.000 | |
Attività Correnti (a) | 225.000 | 14,0% |
Rimanenze Finali | 135.000 | |
Altre attività differite | ||
Attività Differite (b) | 135.000 | 8,4% |
Fabbricati | ||
Immobilizzazioni Materiali (e Leasing) | 62.500 | |
Immobilizzazioni Immateriali | 1.184.000 | |
Altre attività immobilizzate | ||
Attività Immobilizzate (c) | 1.246.500 | 77,6% |
Capitale Investito (a+b+c) | 1.606.500 | 100% |
Banche BT (e Leasing) | 850.000 | |
Fornitori | 298.000 | |
Altre passività correnti | 38.000 | |
Passività Correnti (d) | 1.186.000 | 73,8% |
Banche ML (e Leasing) | ||
F.t.f.r. | 38.000 | |
Altri Finanziamenti a ML | 0 | |
Altre passività consolidate | 201.000 | |
Passività Consolidate (e) | 239.000 | 14,9% |
Capitale di terzi (d+e) | 1.425.000 | 88,7% |
Capitale sociale | 10.000 | |
Riserve | ||
Rettifiche e Rivalutazioni | ||
Risultato netto di periodo | 171.500 | |
Capitale Proprio (f) | 181.500 | 11,3% |
Capitale Acquisito (d+e+f) | 1.606.500 | 100% |
C/D’Ordine | 0 | 0,0 |
Capitale Investito Netto | 1.006.500 | |
Posizione Finanziaria Netta | 76.000 | |
Numero Addetti | 4,0 |
Il bilancio la sua struttura e i concetti di base
La struttura dello stato patrimoniale: Lo SP un prospetto redatto in sede di bilancio, che rappresenta il patrimonio aziendale alla data in cui viene elaborato. È diviso in due sezioni, Attivo e Passivo, che mettono in evidenza rispettivamente le fonti di capitale e gli investimenti effettuati dall’impresa.
La struttura del conto economico: ll conto economico rappresenta il documento contabile nel quale sono evidenziati sinteticamente i costi e i ricavi di competenza dell’esercizio.
- Lo stato patrimoniale riclassificato secondo il criterio finanziario: Capitale Circolante Netto (CNN)
CCN è la differenza tra il valore delle attività correnti (banche+ mutue da incassare, rimanenze, crediti clienti) e delle passività correnti (c/c passivi, fornitori etc.) Il CCN evidenzia la posizione di equilibrio o disequilibrio monetario della farmacia.
Un eccessivo CCN positivo potrebbe rilevare anche un disequilibrio dovuto a:
- scarsa rotazione del magazzino e quindi magazzino eccessivamente elevato rispetto alla struttura della farmacia;
- lentezza (o difficoltà) di incasso dai clienti specie per le farmacie che operano con commercio anche all’ingrosso;
- eccesso di liquidità che merita impiego;
- eccessiva velocità nei pagamenti ai fornitori.
- I concetti di EBIT, Risultato netto, EBITDA e Fatturato di pareggio
Ricavi delle vendite e delle prestazioni
+ Variazione rimanenze
+ Incrementi immobilizzazioni per lavori interni
VALORE DELLA PRODUZIONE
– Acquisti materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci
+ Variazione rimanenze e merci
– Costi per servizi e per godimento beni di terzi
VALORE AGGIUNTO
– Costo per il personale
MARGINE OPERATIVO LORDO (MOL)
– Ammortamenti e svalutazioni
– Accantonamenti per rischi e altri accantonamenti
REDDITO OPERATIVO EBIT
+ Altri ricavi e proventi
– Oneri diversi di gestione
+ Proventi finanziari
REDDITO CORRENTE
+ Proventi straordinari
– Oneri straordinari
REDDITO ANTE IMPOSTE
– Imposte sul reddito
REDDITO NETTO
In particolare l’Ebit o ROL:
La maggior parte degli analisti finanziari preferisce utilizzare come indicatore di redditività il MOL perché considerato più corretto dato che l’EBIT sottostimerebbe i flussi di cassa. Infatti, a differenza dell’EBIT, il MOL è espresso al lordo degli ammortamenti e dagli accantonamenti che, non comportando un’uscita finanziaria ma solo un costo contabile, rappresentano una sorta di surplus finanziario per l’impresa utilizzabile in qualsiasi momento.
- Il break even point o punto di pareggio
Il Break Even Point è il punto di equilibrio tra il profitto e i costi di un’attività, e se l’imprenditore lo conosce, riesce a capire quanto deve produrre e vendere perché rientrino e pareggino i costi di produzione relativi all’attività.
Il Break Even Point, anche detto BEP, è il punto nel quale i ricavi e i costi di un’azienda diventano equivalenti, e dunque non si genera né profitto né perdita. Il BEP è un indicatore essenziale nella gestione della farmacia, infatti, una volta superato il Punto di Pareggio, l’attività comincia a generare profitti. Il calcolo è complesso e deve essere demandato al professionista che dovrebbe presentarlo al farmacista con consuetudine rappresentando un termometro essenziale per la salute dell’impresa
Determinazione del punto di pareggio (Break Even Point) FARMACIA ALFA | |||||
Ricavi | 2.554.000 | ||||
Materiali+Var Scorte | 1.560.000 | 50,1% | %Cv2 | ||
Costi Operativi | 657.000 | 49,9% | %Cf | ||
EBIT | 337.000 | ||||
VERIFICA | |||||
Ricavi | 2.554.000 | | 1.498.987 | ||
Costi Variabili | 1.889.000 | 1.108.687 | |||
Margine di Contribuzione | 665.000 | 0 | 390.300 | ||
Costi Fissi | 328.000 | 328.000 | |||
EBIT | 337.000 | 0 | 62.300 | ||
OF | -28.000 | -28.000 | |||
GSA | 0 | 0 | |||
RN pi | 309.000 | 34.300 | |||
Tax | -86.000 | -9.570 | |||
RN | 223.000 | 24.730 | |||
Capitale Investito | 1.246.000 | 1.246.000 | |||
Roi atteso | 5,0% | 5,0% | |||
% M.di Contrib.ne | 26,0% | 26,0% | |||
B.E.P. | 1.498.987 | 1.498.987 | |||
% Margine Sicurezza | 41,3 | 0,0 | |||
% Tassazione | 27,90% |
La farmacia Alfa raggiunge il punto di pareggio a 1498.000,00 euro di ricavi su 2554.000,00 di ricavi.
Il BEP deve essere comunque sempre integrato con l’analisi degli indici soprattutto patrimoniali in quanto non tiene conto del cash flow dell’azienda e quindi del maggior o minor indebitamento in corso d’anno.
- Gli indicatori base di bilancio utili per la farmacia
Gli indicatori di bilancio servono per identificare una grandezza utile al fine di avere informazioni sull’andamento aziendale. I principi indici sono collegati tra loro (come un esame clinico). L’analisi di un indicatore isolato e non correlato con altri non da grandi informazioni sulla salute dell’azienda.
- Indici di redditività: Traggono la loro fonte dal conto economico riclassificato e mettono in evidenza gli aspetti economico reddituali.
- Indici patrimoniali e di liquidità: Traggono la loro fonte dallo stato patrimoniale riclassificato e mettono in evidenza gli aspetti finanziari del bilancio aziendale
Indici di redditività
- R.O.S.
(Return on Sales)
Il Ros (return on sales) è un indice di bilancio che misura la redditività delle vendite. Esprime la redditività unitaria delle vendite in termini monetari, ossia la percentuale di ricavi che si trasformano in EBIT in un determinato arco temporale. Consente di valutare l’efficienza operativa aziendale, considerando ricavi e struttura dei costi.
Per una farmacia si ritiene che l’indice debba essere compreso tra il 10% e il 15% o maggiore più è elevato maggiore è la redditiva’ aziendale.
Formula: ROS = REDDITO OPERATIVO/RICAVI DI VENDITA (*100)
CALCOLO NEI BILANCI ESEMPLIFICATI
Farmacia Alfa (337.000/2554.000)*100= 13,19% corretto
Farmacia Beta (171.500/1775.000)*100= 9,66% leggermente sofferente
- R.O.D.
È un indicatore di onerosità del debito che mostra l’assorbimento dei ricavi prodotto dagli oneri finanziari. Valori corretti dovranno essere contenuti, e sotto IL TASSO ANNUALE DI INTERESSE MEDIO
Formula: ROD= (ONERI FINANZIARI/DEBITI) *100
CALCOLO NEI BILANCI ESEMPLIFICATI:
Farmacia Alfa (28.000/729.000) = 3,84% corretto
Farmacia Beta (45.000/1425.000)= 3,165 corretto
- ROI
(return on investment)
Il ROI è espressione di quanto rende il capitale investito, da tutti i finanziatori (di rischio e di credito), nella gestione caratteristica. (nella realtà della farmacia «di famiglia» ha una valenza non molto significativa in quanto lo stato patrimoniale della farmacia non sempre è corretta espressione di quanto realmente investito in azienda come nel caso di acquisto di partecipazioni societarie dove il costo non è espresso in bilancio). In linea generale è possibile affermare che il rapporto deve essere sempre positivo e che si realizza un buon ROI, oppure un ottimo ROI, nelle seguenti circostanze.
Ottimo per valori uguali o superiori al 10% – 18%.
Buono per valori compresi tra l’8% e il 9%.
Formula = REDDITO OPERATIVO/CAPITALE INVESTITO
CALCOLO NEI BILANCI ESEMPLIFICATI:
Farmacia Alfa (337.000/1246000) = 27,04% corretto sarebbe piu alto se nella voce capitale investito si aggiungesse la voce dell’avviamento
Farmacia Beta (282.500/1606.000) = corretto
- ROE
(return on equity)
A titolo puramente indicativo, si può sostenere, con un tasso di inflazione del 2%, che un ROE sia: – Ottimo per valori pari/superiori all’ 8% – 10% – Buono per valori compresi tra 5% – 7%. sensibilmente dal settore di riferimento, dipenderà dal livello corrente dei tassi di interesse. Anche questo indice è maggiormente utilizzato nell’imprese con grandi investitori.
Formula = UTILE NETTO /MEZZI PROPRI
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- Gli indici reddituali di produttività per lavoratore
Sono:
- FATTURATO PER DIPENDENTE
- VALORE AGGIUNTO OPERATIVO PER DIPENDENTE
- COSTO DEL LAVORO PER DIPENDENTE
- Fatturato per dipendente (farmacia buono sopra i 280.000 euro)
- Valore aggiunto rappresenta la ricchezza che mediamente ha generato ogni addetto. (farmacia buono sopra i 65.000)
valore aggiunto/numero
- Costo del lavoro per dipendente
Formula di calcolo: costo del personale / numero addetti.
Esso segnala il livello medio di retribuzione e dipende ovviamente dalla qualifica degli addetti e dalla loro specializzazione in quanto la retribuzione in questi casi è più elevata.
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- Indici patrimoniali principali:
indice di disponibilità e liquidità e Indice di indebitamento - Indice di disponibilità (current ratio)
COME SI CALCOLA= (Attivo circolante/Passivo a breve) * 100 dove
Attivo circolante = crediti + liquidità + magazzino – Passività a breve = fornitori + debiti a breve + banche BT
UTILITA’: Evidenzia la capacità dell’azienda di far fronte agli impegni a breve attraverso l’utilizzo del capitale circolante.
I VALORI CORRENTI DI RIFERIMENTO PER FARMACIA:
- o Ottimo > 2,0
- o Buono > 1,50
- o Sufficiente > 1,20
- o Critico < 1,20-1
CALCOLO NEI BILANCI ESEMPLIFICATI:
- Farmacia Alfa: 2,29 corretto
- Farmacia Beta 0,18 sofferente
- Indice di liquidità o tesoreria (acid test)
COME SI CALCOLA =Indice uguale al precedente con esclusione del magazzino dal numeratore.
UTILITA’ E VALORI CORRETTI DI RIFERIMENTO PER LA FARMACIA
Un indice pari a 1 equivale a una situazione di buon equilibrio finanziario, in quanto consente all’azienda di fronteggiare tranquillamente gli impegni a breve, senza tenere conto del magazzino che per sua natura, pur essendo considerato elemento dell’attivo non sempre è trasformabile in liquidità imminente.
- Indice di indebitamento (leverage)
Per i titolari di un’azienda, il grado di indebitamento rappresenta un parametro indispensabile per valutare l’opportunità di fare ricorso a finanziamenti esterni. È dato dal rapporto tra il capitale di terzi (debiti complessivi) e il capitale proprio.
- Se una farmacia ha un rapporto debito/indebitamento elevato, ossia superiore a 0,5 o 50%, è considerata “ad alta leva finanziaria“, il che significa che la maggior parte delle sue attività sono finanziate attraverso il debito, non attraverso il capitale proprio rappresentando una situazione meritevole di intervento.
Formula: Leverage = (capitale proprio + capitale di terzi) / capitale proprio
Nel nostro esempio la ‘Farmacia’ Beta ha infatti un lev pari all’8,85% che richiederebbe un intervento di programmazione di riduzione del debito.
- Il cash flow (analisi comparata tra esercizi: una valutazione essenziale per l’analisi reddituale)
Il flusso di cassa (cash flow) indica le variazioni positive o negative della liquidità dell’azienda che si verificano in un dato periodo di tempo, generalmente un anno. È detto anche flusso primario dopo le imposte. In pratica, si ottiene come differenza tra il totale delle entrate (cash in flow) e delle uscite (cash out flow) monetarie e rappresenta l’ammontare del denaro liquido che l’azienda possiede in un dato momento della sua vita. Il suo valore è inserito nella contabilità generale, che raccoglie in modo sistematizzato all’interno del bilancio gli scambi economici dell’azienda con l’esterno, rappresentati in termini di costi e ricavi, con l’obiettivo finale di definire il risultato d’esercizio.
Formula:
Risultato economico
+ Ammortamenti
+ Accantonamenti al F.do TFR e rischi
+ Altri ricavi non finanziari
= Reddito spendibile
+/- Variazioni in aumento/diminuzione dei debiti
+/- Variazioni in diminuzione/aumento dei crediti
+/- Variazioni in diminuzione/aumento delle rimanenze
= Cash flow della gestione reddituale
- Le domande a cui risponde il calcolo del cash flow
Riuscirò a rimborsare tutti i mutui e i prestiti?
Riuscirò a diminuire il debito coi fornitori?
Posso permettermi di distribuire utili?
Posso permettermi di acquisire nuovi immobilizzi o investire in farmacia
Perché l’impresa registra utili ma ha meno soldi sul conto corrente?
- Le riforme introdotte dal D.lgs. 17 giugno 2022 n.83
e la proposta CNDCEC sugli indici di allerta crisi: uno strumento per l’analisi della malpratrice in farmacia
Crisi di impresa e problematiche di malpractrice in farmacia
- Monitoraggio di alcune variabili;
- Il prelievo titolare e/ o soci;
- Il patrimonio netto negativo;
- Il valore della farmacia: un elemento che ancora salva da ogni crisi?
Modifiche al codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza di cui al decreto legislativo 12 gennaio 2019, n. 14 – Senza entrare nell’analisi del decreto che richiederebbe una amplissima dissertazione ed analisi in continuità con la verifica dei principali test di bilancio appare opportuna anche un’analisi dei così detti parametri di crisi.
La norma prevede:
- «misure protettive»: le misure temporanee richieste dal debitore per evitare che determinate azioni dei creditori possano pregiudicare, sin dalla fase delle trattative, il buon esito delle iniziative assunte per la regolazione della crisi o dell’insolvenza
- «misure cautelari»: i provvedimenti cautelari emessi dal giudice competente a tutela del patrimonio o dell’impresa del debitore, che appaiano secondo le circostanze più idonei ad assicurare provvisoriamente gli effetti delle procedure di regolazione della crisi o dell’insolvenza.
Nel proprio documento del 20 ottobre 2019, il CNDCEC ha proposto un sistema di indicatori dello stato di crisi, di cui fa parte un insieme di cinque indici rilevanti per il monitoraggio delle prospettive di continuità aziendale:
- indice di sostenibilità degli oneri finanziari, in termini di rapporto tra gli oneri finanziari ed il fatturato;
- indice di adeguatezza patrimoniale, in termini di rapporto tra patrimonio netto e debiti totali;
- indice di liquidità, in termini di rapporto tra attività a breve termine e passivo a breve termine;
- indice di ritorno liquido dell’attivo, in termini di rapporto tra cash flow e attivo;
- indice di indebitamento previdenziale e tributario, in termini di rapporto tra l’indebitamento previdenziale e tributario e l’attivo
Per ogni indice è stata individuata una soglia di allerta diversificata per settore di attività economica (ATECO 2007).
L’importanza della valutazione della voce patrimonio netto
La voce Patrimonio netto del bilancio esprime la differenza tra il valore di bilancio delle “Attività” e delle “Passività”:
Patrimonio Netto = Attività – Passività.
Il Principio contabile OIC 28 lo definisce come:
– l’entità monetaria dei mezzi apportati dai soci o creati nell’impresa, indistintamente investita, insieme ai mezzi di terzi, nelle attività patrimoniali;
– la misura dei diritti patrimoniali che può essere soddisfatta “in via residuale” attraverso le attività, dopo che siano soddisfatti i diritti dei terzi creditori della società. (senza considerare l’avviamento se non espresso in bilancio). Sul piano contabile, la definizione di patrimonio netto ha origine nell’esigenza di bilanciamento tra le sezioni “attivo” e “passivo” dello stato patrimoniale, secondo la nota identità:
ATTIVITÀ = PASSIVITÀ + PATRIMONIO NETTO
Costituisce la fonte di finanziamento con mezzi propri, le sottoclassi rappresentano le “parti ideali” del patrimonio netto.
Composizione
I – Capitale sociale
II/III/IV/V/VI/VII – Riserve
VIII – Utile (perdita) portati a nuovo
IX – Utile (perdita) dell’esercizio
- Patrimonio netto e conto prelievo soci/titolare nella farmacia ditta individuale e nelle società di persone. Un elemento a cui prestare costante attenzione.
Atteso che nelle società di capitale la norma dell’art 2433 del Codice civile stabilisce che la distribuzione degli utili può essere effettuata solo a seguito dell’assemblea che approva il bilancio e delibera sulla stessa distribuzione, uno dei problemi che ricorre abbastanza di frequente nei bilanci delle farmacie esercitate in forma di ditta individuale e nei bilanci delle farmacie società di persone è la voce patrimoniale relativa al prelevamento del titolare o dei soci. In questo tipo di società, infatti, il fenomeno è particolarmente frequente per le minori formalità a cui sono soggette questo tipo di società rispetto a quelle di capitali.
Se dunque si tratta di una prassi diffusa, è di fondamentale importanza che la conoscenza di quali sono i rischi di tale modus operandi; rischi che non sono solo di carattere fiscale e patrimoniale, ma, in alcuni casi, addirittura penali generando una responsabilità sociale, ex art. 2260 del Codice civile, nei confronti degli amministratori qualora questi avessero effettuato prelievi in misura superiore agli utili realizzati nell’esercizio. In genere i prelevamenti dei soci hanno natura di acconti sugli utili in corso di formazione, ma non è detto che tali utili siano poi effettivamente realizzati. Detto ciò, osserviamo che fino a quando gli utili risultano superiori ai prelievi non si pone alcun problema. Laddove, però, si registrassero a fine esercizio prelievi superiori agli utili realizzati si potrebbero avere ripercussioni negative sull’affidabilità finanziaria della società di persone. Nelle società di persone sono quindi consentiti i prelevamenti soci, che devono sempre essere ben individuati e valutati rappresentando e determinando una decurtazione del patrimonio netto che potrebbe divenire negativo.
Un patrimonio netto fortemente negativo è indicatore del fatto di una crisi finanziaria aziendale molte volte cagionata fa un eccesso di prelievo. Per questo il patrimonio netto negativo deve mettere in allarme: è una situazione di crisi a cui è necessario rispondere in tempi brevi.
Tesi della recente Giurisprudenza
“una anomalia giustamente fondante la presunzione grave, precisa e concordante della presenza di un maggior reddito non dichiarato, con ripresa a tassazione dello stesso, sul presupposto che in base alle norme codicistiche non fosse possibile effettuare un prelievo soci in conto utili o in conto utili futuri eccedenti il reddito prodotto”.
- L’analisi per flussi
L’analisi dei flussi finanziari, ovvero consente di capire come si è mossa la liquidità nella gestione operativa nella farmacia nelle operazioni di investimento (non frequenti nella farmacia) o finanziamento. Si tratta dunque di uno strumento di tipo dinamico che prende in considerazione l’evoluzione dei dati finanziari in un arco temporale e li confronta tra loro.
Chi porta avanti questo tipo di analisi, decide di mettere sotto i riflettori:
- il capitale circolante netto che rappresenta la differenza tra le attività correnti (banche, mutua9 e le passività correnti (fornitori e banche passive, debiti erariali e previdenziali) rappresentate nello stato patrimoniale.
- il cash flowo liquidità immediata.
Lo scopo ultimo dell’analisi per flussi, tuttavia, non è la mera osservazione dei numeri, ma l’interpretazione degli stessi in relazione alle strategie adottate dall’impresa e dalle sue politiche finanziarie. Una volta interpretati questi dati, l’imprenditore o il consulente potrà studiare per esempio nuove fonti di finanziamento.
Questa analisi in una farmacia consente di giudicare la bontà o meno della gestione finanziaria perseguita dall’impresa;
In sintesi, il rendiconto finanziario che è lo strumento di analisi ha la seguente forma:
Liquidità generata (assorbita) dall’attività operativa classica della farmacia 100
Liquidità generata (assorbita) dall’attività di investimento (20)
Liquidità generata (assorbita) dall’attività finanziaria (10)
Flusso di liquidità del periodo 70
Liquidità iniziale 30 Liquidità finale 100
Il rendiconto finanziario permette di individuare immediatamente la variazione delle disponibilità liquide ed equivalenti intervenuta nel periodo. Tale variazione potrebbe essere: • positiva: le entrate monetarie sono state superiori alle uscite monetarie (incremento delle disponibilità liquide ed equivalenti); • negativa: le entrate monetarie sono state inferiori alle uscite monetarie (decremento delle disponibilità liquide ed equivalenti); • invariata: le entrate e le uscite monetarie hanno pareggiato, non generando così variazioni nelle disponibilità liquide ed equivalenti. (Fonte IDR Dottori Commercialisti)
ESEMPIO 1 – FARMACIA STABILIZZATA
Liquidità generata (assorbita) dall’attività operativa 1000
Liquidità generata (assorbita) dall’attività di investimento (270)
Liquidità generata (assorbita) dall’attività finanziaria (30)
Flusso di liquidità del periodo 700
Liquidità iniziale 400 Liquidità finale 1100
In questo esempio il flusso di cassa dell’attività operativa è stato utilizzato interamente per implementare i saldi di cassa a disposizione dei soci
ESEMPIO 2 – FARMACIA STABILIZZATA
Liquidità generata (assorbita) dall’attività operativa 1000
Liquidità generata (assorbita) dall’attività di investimento (25)
Liquidità generata (assorbita) dall’attività finanziaria (970)
Flusso di liquidità del periodo 5
Liquidità iniziale 40 Liquidità finale 45
In questo esempio, il flusso di cassa è stato assorbito dall’attività finanziaria, questo significa che sono stati rimborsati dei debiti finanziari. Tale situazione risulta positiva in quanto comporta un miglioramento della indipendenza finanziaria
Esempio 3 – FARMACIA CRITICA
Liquidità generata (assorbita) dall’attività operativa (500)
Liquidità generata (assorbita) dall’attività di investimento 250
Liquidità generata (assorbita) dall’attività finanziaria 255
Flusso di liquidità del periodo 5
Liquidità iniziale 40 Liquidità finale 45
In questo esempio l’impresa ricorre al disinvestimento e al finanziamento per finanziare l’attività operativa. Questo significa che l’azienda ha gravi problemi di liquidità legati all’attività operativa.
Il valore di avviamento della farmacia
Come stimare una farmacia è tema che ivi può essere preso in considerazione solo per cenni, trattandosi di attività, quella peritale che deve fare appello a conoscenze di tecnica aziendalistica e a metodi collegati alla matematica finanziaria estremamente complessi. Ma il valore della farmacia rappresenta più che in ogni altra realtà e nel momento storico in cui si scrive una componente di tal rilevanza patrimoniale che investe nel concreto tutti i temi precedentemente trattati: dalla cessione ai conferimenti, dalla donazione e alla successione, al passaggio generazionale in genere e di conseguenza all’impatto fiscale dei vari istituti giuridici. Nel settore si è quasi sempre utilizzato il metodo empirico dei multipli di mercato, metodo che ha subito variazioni considerevoli negli anni essendo pure esso influenzato dalle normali leggi economiche di domanda ed offerta.
Sui multipli è poi bene fugare ogni ipotesi di «effetto alone» nel compiere affrettati paragoni; Infatti, il metodo dei multipli non è un metodo estimativo (nel senso tecnico del termine.) ma un mero criterio di confronto empirico rispetto al valore di stima analitico.
Assegnare pertanto a tale criterio il rango proprio del metodo estimativo, è concettualmente errato.
Ma, tale concetto, è stato in dottrina, meglio di ogni altro autore, autorevolmente espresso da Guatri (L., Bini M., nell’opera (in 2 tomi) I multipli di mercato, 1° tomo, Principi e linea guida professionali in Biblioteca del valore, UBE, Milano, 2002, pagg. 4 e 5), in cui è affermato che:
«Sul piano dei concetti e dei metodi, richiamiamo fin d’ora alcuni messaggi fondamentali, che vorremmo risultassero con evidenza.
– I multipli sono stimatori «distorti» del valore. Essi stimano, non misurano, il valore dell’impresa; ne sono, cioè, stimatori approssimativi, con qualche inevitabile distorsione. Il problema fondamentale, nell’aspetto tecnico, è la minimizzazione delle distorsioni.
– Il mercato finanziario esprime i multipli per singole società. I multipli medi sono una «invenzione» – cioè, un artificio – usato da taluni esperti ed analisti: il mercato non esprime multipli medi. Il criterio di valutazione relativo solo in pochi casi (sempre più rari) può ancora fondarsi su multipli medi, perché la media di necessità compendia multipli molto dispersi fra loro. L’uso della media significa voler costringere nella camicia di forza del «multiplo medio rappresentativo» realtà aziendali troppo differenti.
Il paradigma valutativo di mercato finanziario permette di apprezzare le diversità, il multiplo medio le appiattisce. Valutare le imprese sulla base del solo multiplo medio significa sopravvalutare le imprese che non producono reddito. Un’azienda vale quello che possiede e quello che produce quale reddito non quanto fattura.
Ma nel caso delle farmacie, infatti, per la determinazione del valore economico ci si distingue dai criteri generalmente utilizzati per stimare il valore di altre aziende commerciali, non potendo non tener conto del fatto che il valore di una farmacia è quasi totalmente rappresentato dall’asset immateriale dell’avviamento che è originato dal cosiddetto diritto di esercizio della sede farmaceutica, a cui è a sua volta collegata la concessione di un pubblico servizio.
Ne consegue che la determinazione del valore di avviamento di un’azienda farmacia prescinde dai criteri generalmente utilizzati nella valutazione delle altre imprese commerciali e il ricorso ai metodi empirici magari raffrontati con quelli dei moltiplicatori dell’Ebitda o puramente reddituali normalmente ne coglie il valore atteso.
Il moltiplicatore medio, che negli anni del “boom” aveva raggiunto livelli che prescindevano del tutto dalla reddittività aziendale e quindi da una concreta prospettiva di recupero dell’investimento in un ragionevole lasso di tempo, arrivando ad oltre 2,5 volte il volume di affari ha sovra-alimentato un mercato che è ora in ridimensionamento e tale metodo, comunque, si conferma a tutt’oggi prassi commerciale diffusa e solitamente applicata per la valorizzazione dell’avviamento delle farmacie e riflette, nel ridimensionamento del moltiplicatore applicato e nella comparazione con i metodi citati o quelli di scuola, la reale risultanza del “quanto vale”.
Ma Il moltiplicatore non può essere unico e quindi, dovrà tenere conto di specifiche caratteristiche della farmacia che o in positivo ne aumentino l’apprezzamento sul mercato, e che debbono essere non solo attuali (cioè esistenti al momento della stima) ma anche prospettiche (ciò che se ne possa stimare il mantenimento o il possibile incremento nel tempo) o in negativo che ne riducano il valore, il tutto in relazione a peculiari situazioni aziendali e/o del contesto economico, sociale, urbanistico, normativo in cui si considera che l’azienda opererà in futuro. Non da ultimo il moltiplicatore deve essere individuato anche nell’ambito della scelta della tipologia di strumento iuris di cessione, un moltiplicatore applicabile alla sempre più rara cessione di azienda non può essere il medesimo relativo alla cessione di partecipazioni dove nel primo caso l’acquirente conserva il beneficio dell’ammortamento del quantum pagato rispetto al secondo caso. Vero è che il valore di avviamento rappresenta ancora quella posta “invisibile” del bilancio di una farmacia che pur valutata al limite minore è in grado (attraverso la cessione) nei casi più critici di salvare la “nave” anche allorché naviga nelle acque tempestose del grave indebitamento.
Approfondendo
l valore di un’azienda farmacia come e forse ancor di più di qualsiasi altra azienda in termini assoluti, è un concetto astratto e controvertibile, in quanto di concreto e reale non vi può essere che il valore di scambio che scaturisce da una trattativa o dalla legge della domanda e dell’offerta.
In condizioni ideali, il “valore” soggettivamente ricercato deve tendere a coincidere con un
“prezzo” oggettivamente determinato in fase negoziale.
Per “valore” da contrapporsi al prezzo si deve intendere quindi il risultato dell’applicazione di uno o più criteri valutativi a prescindere dalla forza contrattuale delle parti e da altri fattori soggettivi;
La valutazione di una farmacia può rendersi necessaria nelle seguenti fattispecie:
- trasferimento a terzi;
- successione ereditaria;
- passaggio generazionale
- operazioni straordinarie (in particolare, per la stima del concambio nelle fusioni);
- recesso di un socio;
- stima del danno (perdita di avviamento) in caso di concorrenza sleale.
Secondo la dottrina come detto in incipit la prassi valutativa largamente prevalente, il valore di una farmacia può essere stimato sulla base di un metodo sintetico di mercato, che considera il fatturato dell’ultimo esercizio (o la media dell’ultimo triennio), moltiplicato per un coefficiente secondo la seguente formula:
- W = valore della farmacia;
- F = fatturato della farmacia;
- c = coefficiente.
Il multiplo può assumere valori orientativamente ricompresi fra 1,2 e 1,8, e dipende da
diversi fattori, fra i quali rilevano – in particolare – i seguenti:
- ubicazione della farmacia;
- storicità del nome;
- densità abitativa del circondario;
- volume d’affari annuo;
- mix dei ricavi;
- numerosità dei servizi accessori offerti;
- numero di dipendenti;
- ampiezza del negozio;
- presenza di un magazzino robotizzato;
e soprattutto tipologia di vendita più elevato nella cessione di azienda per i benefici fiscali di cui abbiamo fatto cenno e cessione di partecipazioni;
Gli altri metodi di valutazione
Oltre ai metodi sintetici illustrati in precedenza, i principali metodi di valutazione delle aziende, proposti dalla dottrina e dalla best practice, sono – in sintesi – i seguenti:
- metodo patrimoniale: il valore di un’azienda viene determinato attribuendo un valore corrente alle singole attività e passività iscritte in bilancio;
- metodo reddituale: il valore di un’azienda consiste nei redditi futuri che, in base alle attese, l’azienda risulta in grado di generare;
- metodo misto patrimoniale-reddituale: considera entrambi i predetti metodi e consente di evidenziare separatamente il valore dell’avviamento;
- metodo finanziario: il valore di mercato di un’azienda è pari al valore attualizzato dei flussi di cassa che essa sarà in grado di generare in futuro.
I metodi patrimoniali non appaiono concretamente applicabili alle farmacie tradizionali, considerando che in genere le stesse ritraggono il loro valore prevalentemente da aspettative finanziarie (o reddituali), di norma svincolate dalla dotazione patrimoniali, per lo stesso motivo, anche i metodi misti patrimoniali-reddituali appaiono applicabili solo in via residuale.
L’assenza di piani pluriennali e di bilanci in forma ordinaria (nelle farmacie – società di persone) esclude altresì l’applicabilità dei metodi finanziari.
Risulta invece in linea di principio applicabile alle farmacie, in alternativa al metodo empirico del multiplo del fatturato (ovvero in via complementare con esso) il metodo reddituale che fonda il proprio presupposto sulla capacità dell’azienda di generare un flusso reddituale positivo riproducibile nel futuro. Il valore del capitale economico viene dunque stimato, sul piano quantitativo, come funzione del reddito atteso (nel caso di prospettiva equity side) o del risultato operativo atteso al netto delle imposte (prospettiva asset side) in un orizzonte temporale di riferimento, entro il quale si stima che l’azienda sia in grado di produrre reddito, che può essere definito o indefinito. Il calcolo viene effettuato con una formula di matematica finanziaria.
Marino Mascheroni